La tomba dei fratelli Cervi
Nel cimitero di Campegine riposano le spoglie dei sette fratelli Cervi: Agostino, Aldo, Antenore, Ettore, Ferdinando, Gelindo e Ovidio, strenui oppositori del regime fascista, che li mandò a morte, assieme a Quarto Camurri, mediante fucilazione, il 28 dicembre del 1943, al Poligono di tiro di Reggio Emilia.
L’anno successivo, a seguito di un bombardamento, i loro corpi furono rinvenuti nel cimitero di Villa Ospizio (RE). Il 20 ottobre del 1945, con solenne cerimonia, le salme furono tumulate nel luogo ove ora sorge una cappella, che accoglie anche le spoglie della madre Genoveffa Cocconi, deceduta per il dolore un anno dopo la morte dei figli, e del padre Alcide, spentosi il 27 marzo del 1970.
La cappella ad arco aperto, inaugurata il 25 aprile 1952, posta al centro della prima antica corte del cimitero, originariamente rivestita in travertino bianco, ha assunto l’aspetto attuale, dopo gli interventi di restauro del 1972, con un nuovo rivestimento delle pareti esterne in pietra e del 1996, con la protezione delle pareti interne in granito rosso africa.
La prima, imponente, commemorazione pubblica dei sette fratelli Cervi si svolse a Reggio Emilia, il 7 gennaio 1947, in occasione del 150° anniversario del tricolore, quando il capo dello Stato Enrico De Nicola appuntò al petto del padre Alcide sette medaglie d’argento alla memoria.
La storia della famiglia Cervi è assurta a simbolo del coraggio, della generosità dei contadini reggiani e della loro caparbia volontà di non piegarsi ad un regime totalitario e violento. Oggi la memoria del loro duro lavoro di contadini innovatori, dei loro ideali di Resistenza, delle loro sofferenze, sono custoditi nell’impianto museale di Casa Cervi, la casa colonica che fu la loro ultima dimora, situata poco oltre il confine ad ovest del nostro territorio, nel limitrofo Comune di Gattatico.
Il polo culturale, oltre al parco agroambientale, attiguo alla casa, che ripropone l’antico paesaggio agrario della media pianura, dispone anche di un nuovo spazio inaugurato nel 2008, che ospita la biblioteca archivio Emilio Sereni, scrittore e storico dell’agricoltura. Programmi culturali e informazioni sono disponibili sul sito istituzionale: www.istitutocervi.it (Testo di Giovanni Cagnolati)