L’elaborazione dei simboli che compongono lo stemma del Comune di Campegine, con ogni probabilità, risale al XIX. Si tratta quindi di una carta di identità relativamente giovane, come del resto la compiuta autonomia del Comune.
Lo stemma comunale è raffigurato in un quadro ad olio, non datato, conservato presso il municipio. Il dipinto, nella sua disposizione tripartita presenta una torre/castello con merli in parte guelfi ed in parte ghibellini, per rappresentare le diverse fazioni politiche del tempo. Dalle finestre della torre spuntano tre alabarde, simboli di “buona difesa”, rispettivamente dell’una e dell’altra parte politica. A fianco della torre sta una nicchia che custodisce una raffigurazione dell’Apostolo Pietro, cui è dedicata la chiesa di Campegine. Sotto è raffigurata una campagna ricca di fonti naturali, al centro della quale si trovano un albero ed una capra. Si tratta di una incisiva descrizione degli ambienti che, un tempo ed in parte ancora oggi, caratterizzano il nostro territorio. La medesima simbologia la ritroviamo sui primi timbri del Comune, subito dopo l’Unità d’Italia.
A questa antica rappresentazione dello stemma, l’Ufficio di Araldica Pubblica del Governo Italiano apportò alcune variazioni grafiche, non sostanziali, in occasione della richiesta che il Comune di Campegine inoltrò per ottenere il riconoscimento ufficiale dello stemma, successivamente approvato con Decreto del Presidente della Repubblica del 2 febbraio 1977 n. 4379.6, secondo la seguente iconografia e descrizione araldica:
STEMMA: Troncato, semipartito: a) d’azzurro alla torre al naturale, aperta e finestrata di due, merlata di 5 alla guelfa; b) di rosso alla chiesa al naturale vista di fronte; c) campo di cielo, alla capra rivolta ferma sotto un albero radicato su campagna di verde caricata da due laghetti; il tutto al naturale: Ornamenti esteriori da comune. (Testo di Giovanni Cagnolati)