Muri d’arte a Campegine
Alice Pasquini, Hendrik Beikirch, Zio Ziegler sono interpreti di fama mondiale della street art. La loro inconfondibile espressione artistica la possiamo ammirare qui a Campegine, in via J.F.Kennedy, sulle pareti esterne dell’azienda Snatt Logistica. L’occhio esperto riconosce lo stile di ciascun artista, mentre il neofita prova un senso di stupore di fronte a queste imponenti immagini.
Alice Pasquini (Roma 1980), è una street artist, illustratrice e scenografa, di formazione classica, le cui opere sono presenti in diverse realtà urbane delle più importanti città del mondo. La personalità femminile, nei variegati aspetti di una normalità spesso ignorata, è al centro della sua narrazione artistica, come nel murales di Campegine, dove una ragazza guarda se stessa mentre corre per la città, tra i confini del suo mondo interiore e ciò che esiste e la circonda nella luce del mattino. Semplice e universale.
Hendrik Beikirch (Kassel, Germania, 1974) è un altro protagonista dell’arte urbana contemporanea. La passione del disegno affonda le radici nella sua prima infanzia. Adolescente scopre lo spray, e il fascino di lavorare nei grandi spazi. Compie studi universitari di educazione artistica e gira il mondo. Inconfondibili sono i suoi monocromatici e intensi ritratti di persone anziane. Volti anonimi, attraversati dal soffio della vita, che narrano la loro storia, il loro mondo, così da percepirli come fossero immortali. Di questi ritratti, come nel caso del grande volto siberiano raffigurato a Campegine, ci colpisce la penetrante e silenziosa umanità, quasi un invito a compiere una riflessione sulla vita, mentre, così velocemente, l’attraversiamo.
Zio Ziegler (Mill Valley, California, 1988), formatosi attraverso studi filosofici ed artistici, considera l’arte un linguaggio universale fruibile da tutti. Un atteggiamento che lo ha portato ad esprimersi su qualunque tipo di oggetto e superfice. Artista meditativo quando dipinge su tela, velocissimo, invece, quando affronta le grandi pareti. Con il suo gesto fulmineo, parte da un punto qualsiasi della superficie disponibile e, istintivamente, crea mirabili intrecci di coloratissime visioni. Predilige, invece, il bianco e nero per rappresentare singolari figure ispirate alla mitologia e alla natura, sempre modellate con motivi grafici ed ornamentali. I murales di Campegine sono un’eloquente rappresentazione di queste caratteristiche espressive. I suoi lavori in grande scala sono presenti nelle più importanti città degli Stati Uniti, dell’Asia e dell’Europa. Si tratta di opere ecclettiche, multiformi, piene di energia, che paiono scaturire dai meandri dell’inconscio per svelare i segni di un’ancestrale memoria collettiva, sempre in grado di rompere l’indifferenza del passante che guarda.
La personalità e il talento di questi artisti hanno rappresentato i vigorosi fermenti del concorso a tema DO U C ME? proposto per alcuni anni dal team Snatt lab agli alunni di diversi istituti artistici. Un’esperienza di alto valore artistico e culturale intesa ad accendere la creatività degli studenti, per coniugarla con le abilità manuali di ciascuno, con il sacrificio e l’attenzione che ogni attività richiede.
Oggi, i murales d’autore e alcune opere realizzate dagli studenti ci offrono un vivace e sorprendente scenario urbano. (Testo di Giovanni Cagnolati)
La mostra è liberamente visitabile dall’esterno.