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Campegine… piacere di conoscerla

La ricerca folklorica

Gli usi, i costumi, il lavoro, i beni strumentali, la cura degli animali, la diagnostica e la terapia popolare delle malattie, i riti, le credenze, i giochi e le feste, le canzoni, le rime, le leggende, le fiabe, l’espressione dialettale, sono termini tra loro inseparabili di una lunga indagine locale sul millenario mondo contadino, custode delle stesse radici identitarie dei campeginesi.

Si tratta di un atteggiamento culturale maturato agli inizi degli anni Settanta (1971-1975) attraverso l’attività del Gruppo di Ricerche Folkloristiche di Campegine confluita in due pubblicazioni: Al Tabacòn e Bergnòcla e Ganàsa, che fissano la memoria orale delle ultime generazioni contadine. Bergnòcla e Ganàsa, in particolare, riporta alla luce il testo dell’omonima farsa, composta dal bracciante Antonio Franciosi in dialetto campeginese, nel 1862: un’autentica perla del “teatro di stalla” della media pianura. La ricerca folklorica, oltre a godere per quarant’anni del sostegno della Biblioteca Comunale, si è avvalsa soprattutto del contributo culturale dello studioso campeginese Riccardo Bertani, che non ha mai smesso di portare acqua al mulino. Numerosissimi sono i suoi saggi, in parte organizzati in preziose pubblicazioni: Il suino nella tradizione popolare reggiana (1982), traccia del vitale e colorito rapporto tra questo rustico animale e l’antico mondo popolare delle nostre campagne; Quando le medicine profumavano di siepi e di prati (1985), recupero di antiche pratiche per la cura dell’uomo e degli animali con piante ed erbe delle nostre campagne; La vacca rossa (1989), atto di riconoscenza alla funzione essenziale di questi esemplari bovini nostrani nell’antica economia contadina; Religiosità e credenze popolari (2005), Riccardo Bertani, Giovanni Cagnolati, Il culto di san Rocco e la devozione popolare a Caprara (2012), ci riportano, invece, dentro le grandi festività del mondo contadino, dentro i labirinti delle credenze popolari.

A questo ambito culturale appartengono anche due antologie, in dialetto campeginese, vale a dire: La cà incantèda, a cura di Riccardo Bertani e Giovanni Cagnolati (1990), che raccoglie le colorite satire campestri del contadino Vasco Ghidozzi e Campéşen in ríma, a cura di Giovanni Cagnolati (2018), che propone le brillanti rime civili dell’artigiano Amarenzio Giroldi.

I temi trattati in queste pubblicazioni ricompongono un modello di cultura “totale”, tipico delle campagne dell’Emilia, le cui strutture reali sono analoghe a quelle che hanno caratterizzato la millenaria società rurale europea, fino al prevalere del modello industriale. 

Storia, società, ambiente

Un profilo classico di temi storici, sociali e ambientali del territorio campeginese, dopo le annotazioni di Giuseppe Colombi nella sua Storia di Castelnovo Sotto (1891) ce lo propone una interessante miscellanea di pubblicazioni: Alide Soncini, I pionieri della Val Padana (1966), il cui testo organizza, per la prima volta, oltre ad una storia familiare, notizie storiche e memorie di Campegine; La terra dei Cervi prima dei Cervi (1982), l’agricoltura a Campegine dal Settecento al fascismo, con un importante saggio, tra gli altri, del “ragioniere della storia” professor Odoardo Rombaldi;

I cinquant’anni della Cooperativa Nazionale Edile, 1930-1980, un profilo di una realtà storica dell’economia campeginese; Enea Boni, Radici Socialiste (1980), il racconto della passione politica di un campeginese nel periodo 1922-1972; Mario Iotti, La corte del Gualtirolo. Otto secoli di formaggio Parmigiano-Reggiano (1995), storia del primo importante presidio organizzato del nostro territorio; Alfredo Gianolio, Campegine libro giornale (1802-2002), nutrita rassegna di annotazioni storico-documentali; Giovanni Tadolini, Un sacerdote tra restaurazione e risorgimento (2004), vita, opere, con repertorio documentale di don Matteo Romani (1806-1878) parroco di Campegine; Campegine attraverso le cartoline d’epoca. Collezione di Amarenzio Giroldi a cura di Giovanni Cagnolati (2005), una preziosa storia visiva di Campegine; Giovanni Cagnolati, Le suore di san Giuseppe Cottolengo. Un secolo di missioni a Campegine (1916-2016), ambientato nella storia sociale ed educativa per la prima infanzia di Campegine.

Per conoscere gli aspetti storico-ambientali annotiamo: Giuseppe Colombi, Memorie delle irrigazioni dei comuni di Castelnovo di Sotto e di Campegine (1877), sentenze, diritti d’acqua, fondi e proprietà di fine Ottocento; I fontanili di Corte Valle Re (1994), un’analisi prevalentemente scientifica del fenomeno dei fontanili. Per orientarci tra i numerosi siti di interesse archeologico del territorio campeginese e reggiano appuntiamo due opere di James Tirabassi, Campegine (1981), I siti dell’età del Bronzo (1979).

Tra la vasta bibliografia che riguarda l’eccidio dei sette fratelli Cervi, resta fondamentale la lettura della narrazione del padre Alcide, più volte ristampata e tradotta in diverse lingue, I miei sette figli (1955), fino all’ultimo racconto, sempre di ambito familiare, di Adelmo Cervi con Giovanni Zucca, Io che conosco il tuo cuore, storia del padre Aldo, raccontata dal figlio.

Il passaggio del secolo è ben documentato dal periodico Suoni e immagini (2000-2014) dell’Associazione Culturale Musicamica e dall’Archivio foto-video-documentario (1980-2009) della Biblioteca Comunale, nel cui catalogo generale sono presenti le opere citate. (Testo di Giovanni Cagnolati)

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