La chiesa di San Rocco
Nell’abitato di Caprara s’incontra la chiesa di San Rocco, edificata nel 1875, su progetto dell’ingegnere Pietro Marchelli.
L’opera, finanziata a spese dell’Amministrazione Comunale di Campegine, prese corpo dall’ampliamento di un preesistente oratorio costruito dagli uomini di Caprara, in origine dedicato alla visitazione di Maria Vergine a santa Elisabetta. Qualche anno dopo la funesta epidemia di peste del 1630, l’oratorio fu intitolato a san Rocco, probabilmente per esaudire un voto degli abitanti di Caprara, inteso ad ottenere la taumaturgica protezione del Santo, contro il terribile morbo.
Nelle adiacenze dell’oratorio, passato in dipendenza della chiesa di Campegine nel 1641, furono combusti e sepolti gli appestati e successivamente inumate le spoglie dei capraresi, fino a quando, con le disposizioni napoleoniche, non entrarono in funzione i cimiteri.
La chiesa, eretta in parrocchia con decreto del Vescovo Beniamino Socche, il 4 giugno 1948, presenta una struttura a tre navate ed una facciata dalle linee gotiche.
Nel 1975, l’Amministrazione Comunale donò la chiesa di S. Rocco alla Diocesi di Reggio Emilia, in occasione del centenario della fondazione e del 50° anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Padre Leone Zanni, già missionario comboniano, indimenticabile primo parroco dei capraresi.
Da segnalare due dipinti ad olio su tela: la pala dell’altare, che raffigura la Madonna in gloria con i santi Rocco, Sebastiano e Fabiano, patroni di Caprara e un dipinto ovale che ritrae san Rocco, entrambi di scuola emiliana, risalenti alla metà del XVII secolo. (Testo di Giovanni Cagnolati)