La Riserva Naturale Orientata
I fontanili sono sorgenti naturali, tipiche del paesaggio agrario padano, che si formano in corrispondenza tei terreni di transizione tra l’alta e la bassa pianura, dove le argille impermeabili del sottosuolo costringono le abbondanti acque sotterranee a fuoriuscire in superficie.
L’acqua sorgiva genera una cavità nel terreno di dimensioni contenute e profonda alcuni metri (testa del fontanile), drenata da un canale di scolo meno profondo (asta del fontanile), collegato al reticolo idrografico locale. L’acqua di queste fontane naturali è limpida e mantiene una temperatura costante durante l’arco dell’anno che oscilla tra gli 11°C ed i 16°C.
Nel corso dei secoli, i fontanili di Valle Re e di Gruma, hanno favorito in questi luoghi insediamenti umani fin dalla lontana preistoria, costituendo una sicura fonte di approvvigionamento idrico ad uso agricolo e civile.
Il valore naturalistico dell’ecosistema dei fontanili, già dichiarato di notevole interesse pubblico con Decreto del Ministro dei Beni Culturali e Ambientali nel 1985, è stato tutelato, nel 1992, dalla Regione Emilia-Romagna con l’istituzione della riserva naturale orientata “Fontanili di Corte Valle Re”. La riserva si estende su una superficie di 37 ettari e comprende, da sud a nord, sul lato di ponente dell’antica corte, le risorgive principali costituite dei laghi del Monte, del Bottazzo, del Palazzo e del Bosco. Si tratta, tuttavia, di un’azione di tutela complessa, in considerazione di oggettivi fattori di rischio, dal momento che l’area, oltre ad essere fortemente antropizzata, è attraversata dall’autostrada del Sole e dal tracciato ferroviario dell’alta velocità, che si snodano, in parallelo, a nord della via Emilia.
La Riserva esprime un patrimonio naturalistico particolare ed esclusivo. La presenza costante dell’acqua e la sua azione mitigatrice producono un notevole rigoglio della vegetazione in prossimità delle sorgenti. Alcune teste di fontanile sono circondate da una cintura di bosco igrofilo costituita principalmente da ontano nero, salice cenerino e frangola, cui si aggiungono altre specie come il biancospino, il sanguinello, il sambuco nero, l’olmo campestre e il prugnolo. La fascia arborea, tuttavia, non caratterizza tutte le teste di fontanile, infatti, alcune di esse sono circondate da una vegetazione ripariale costituita principalmente da carici, canna palustre e mazzasorda.
Nell’acqua più profonda crescono, invece, vere e proprie piante acquatiche, come la brasca comune che forma, al centro degli specchi d’acqua, un tappeto galleggiante di grandi foglie ovali e lucenti. Altre piante caratterizzano le teste di fontanile meno profonde e le aste di deflusso: in particolare l’erba gamberaia che, in associazione con altre piante acquatiche come il crescione e il sedano d’acqua, rende la superficie simile ad un morbido materasso vegetale. Dove non si espande questa fitta copertura, cresce la lenticchia d’acqua. Nei punti in cui la vegetazione è più rada, sotto la superficie, si può notare la peste d’acqua, di origine nordamericana e più in profondità il millefoglio d’acqua.
In questo ambiente hanno trovato condizioni ideali per la loro soppravivenza anche molte specie di animali. Tra gli uccelli: i germani reali, la gallinella d’acqua, il tarabusino, l’airone cenerino, la pavoncella, il tuffetto; tra gli anfibi: la rana verde e il tritone punteggiato; tra i rettili: la biscia tassellata e la testuggine palustre. Per quanto riguarda la fauna ittica, è importante la presenza del luccio e soprattutto del panzarolo, assunto a simbolo della Riserva. Si tratta di un piccolo pesce privo di interesse commerciale, ma con un grande valore naturalistico, la cui sopravvivenza è strettamente legata agli ambienti di risorgiva di pianura.
Informazioni sull’accesso alla riserva e sui programmi naturalistici sono disponibili sul sito http://www.riservavallere.it (Testo di Giovanni Cagnolati)